Cosa c’è da sapere sulla manutenzione ordinaria della caldaia a condensazione per non avere spiacevoli conseguenze quando sarà necessario metterlo in funzione.
Manutenzione della caldaia: le 5 regole fondamentali
Si ripete spesso che il controllo della caldaia è obbligatorio, ma oltre a questa informazione c’è molta confusione e il rischio di sbagliare è molto elevato.
Più che un semplice adempimento legale e burocratico, la revisione della caldaia va fatta per tutelare i propri interessi, sia di tipo economico che di qualità della vita.
Per capire approfondire l’argomento rispondiamo a tutte le principali domande che ruotano intorno alla manutenzione e alla pulizia della caldaia a condensazione.
Perché farla
Come detto la manutenzione della caldaia a condensazione è obbligatoria, ma le ragioni per cui va fatta non sono da individuare nell’evitare la sanzione amministrativa a seguito dei controlli che i comuni possono effettuare.
Certamente c’è anche questo aspetto, ma è il più marginale considerando l’importanza degli altri.
La manutenzione va fatta per ridurre i consumi, inquinare meno, risparmiare sulla bolletta, avere un impianto più efficiente e, ancora, ridurre il rischio di guasti che comporterebbero degli interventi di manutenzione straordinaria.
Quando farla
Ogni quanto va fatta la manutenzione della caldaia a condensazione? La manutenzione vera e propria è un intervento che di norma si fa ogni anno, rispettando quanto indicato nel libretto dell’impianto.
Questo tipo di lavoro è necessario a mantenere la garanzia del produttore della caldaia.
Per legge è obbligatorio il controllo dell’efficienza energetica (prova dei fumi) che va svolto ogni due anni per le caldaie con una potenza nominale inferiore ai 100Kw.
Per gli altri impianti la manutenzione è annuale. Inoltre la prova dei fumi va eseguita obbligatoriamente anche quando si esegue un lavoro straordinario, in quanto bisogna certificare che tutto funzioni regolarmente.
Chi deve farla
È bene anche verificare che chi esegue la manutenzione della caldaia a condensazione sia un professionista abilitato.
Tale caratteristica è fondamentale sia per la sicurezza di un lavoro eseguito correttamente, ma anche per ottenere la documentazione e le certificazioni utili ai fini di legge.
I tecnici abilitati, al termine di ogni intervento di manutenzione, devono rilasciare una ricevuta del lavoro eseguito e questo documento va conservato nel libretto dell’impianto.
Come viene fatta
La cosiddetta prova dei fumi va fatta rigorosamente dopo aver pulito la caldaia. Si tratta di un test che verifica il tiraggio della caldaia, le tarature, i valori di CO e CO2 e, ancora, la temperatura dei fumi di combustione. Tramite questi valori si riesce a definire l’efficienza della caldaia, il suo livello di sicurezza e la capacità di ridurre i consumi.
La manutenzione ordinaria, invece, verifica il funzionamento dell’impianto soprattutto in termini di sicurezza.
Quanto costa
Quella sulla spesa da sostenere è una domanda più che legittima, ma è troppo spesso causa di cattive valutazioni.
Non esiste un costo fisso, varia da regione a regione, e può variare tra i 90€ e gli 130€.
Ciò che è importante sottolineare è che un costo regolare di questo tipo evita di sostenerne altri più consistenti e superiori a quanto si sarebbe speso facendo la manutenzione ordinaria.
Questo tipo di spesa è a carico di chi occupa l’immobile, sia esso il proprietario o l’inquilino.